Valbrenta e la coltivazione della cannabis carmagnola

Riqualificare i terrazzamenti della Valbrenta coltivando cannabis . Prima era tabacco ora cannabis insomma il salto non è enorme. La varietà di cannabis da coltivare è la “cannabis carmagnola” usata come spezia o per infusi. La coltivazione inizia da Oliero contrada di Valstagna e prende spunto da quando Giovanni Abrami insegnante universitario decide diradare nuova vita ad una vecchia abitazione di coltivatori di tabacco del luogo e la usa come luogo di studio, ricerca e progettazione in materia di valorizzazione paesaggistica, agricola e ambientale. Attività che ora viene portata avanti dai giovani della valle tra cui Chiara Nichele, coordinatrice della sezione locale all’ultimo incontro mondiale dei paesaggi terrazzati per conto dell’Alleanza internazionale “Itla”; Manuel Pablo Pace, artista internazionale, con esperienza come direttore artistico di InfArt, noto festival di street art, e inventore della nuova professione di paint coach; e Andrea Laverda, agricoltore di Valstagna con un’azienda sperimentale situata interamente su un territorio terrazzato. In collaborazione con le associazioni soprattutto con la ” Alta via del Tabacco che spinge per la promozione del turismo culturale della destra Brenta.
Abrami e Nichele dichiarano : «Il progetto che darà vita a un’associazione culturale e si apre a una possibile fondazione si basa sulla valorizzazione dell’interazione tra tre settori di attività: agricoltura, ospitalità e arte. In particolare, le attività agricole si concentrano sulla sperimentazione di nuove colture e nuovi metodi colturali, L’anno che si è concluso ha visto le prime sperimentazioni di coltivazione di “canapa carmagnola”, finalizzata all’utilizzo delle infiorescenze come spezia o per infusioni. Saranno inoltre avviate attività nel campo dell’apicoltura naturale e nella definizione di modelli di coltivazione basati sulla massimizzazione della biodiversità finalizzata alla valorizzazione del paesaggio terrazzato. La dimensione artistica consentirà di introdurre una nuova interpretazione di questi luoghi, considerati fino ad oggi marginali. La vecchia abitazione diventerà quindi il luogo ideale per installazioni specifiche, ma anche per mostre non convenzionali e per la realizzazione di residenze artistiche. Non mancherà infine la creazione di network per innescare la creatività di artisti nazionali e internazionali»