Torna alla sezione Home

Se ne è andato un campione di canoa e di vita Cesare Zilioli

E’ scomparso Cesare Zilioli. Classe 1938,uno dei migliori canoisti italiani, tra gli anni ’60 e ’70 partecipò a ben tre Olimpiadi: Roma, Tokyo e Città del Messico. Pagaiò per la Bissolati di Cremona, poi, dopo tre anni alla Fiamme Gialle, difese fino a fine carriera i colori della Canottieri Baldesio.

Ha vinto diversi titoli di Campione d’Italia nelle varie specialità e distanze: nel 1958 conquistò ad Auronzo con i colori della Bissolati due titoli nazionali juniores in K1 sui 1000m e nella gara di fondo; nello stesso anno fu campione anche in K1 seniores sui 10.000m ed esordì ai Mondiali di Praga con un interessante undicesimo posto in K1 sui 10.000m. L’anno successivo fu arruolato nella Guardia di finanza e proseguì l’attività tra i giallo-verdi, imponendosi ai campionati assoluti in K2 sui 500 e sui 1000m. Successivamente si confermò come il più forte canoista italiano anche nelle competizioni internazionali: nel 1960, alle Olimpiadi di Roma, fu finalista (nono posto) in K1 sui 1000m, mentre il team della staffetta 4x500m non ebbe accesso alla finale. Al termine del servizio militare, nel 1962, rientrò a Cremona e fu tesserato nella Canottieri Baldesio, per la quale nello stesso anno vinse i titoli nazionali di K1 sui 500m, sui 1000m e sui 10.000m, nonché quello di K2 sui 500m e sui 1000m. Alle Olimpiadi di Tokyo del 1964 arrivò sesto sia in K2 sui 1000m (con Beltrami) sia in K4; alle Olimpiadi del Messico del 1968 fu ottavo in finale in K2, nella stessa formazione.

Si ricorda il suo gesto ai campionati del mondo del 1963 di Jaice in Bosnia :
nella gara di K2 sui 10.000, diede al canoista ungherese Fabian la pagaia da questi perduta in una agguerrita fase di gara: Zilioli la recuperò e la rilanciò ai legittimi proprietari che vinsero, mentre gli azzurri finirono soltanto al settimo posto per la rottura del timone. Dopo la premiazione, Fabian si tolse dal collo la medaglia e la donò a Zilioli, il quale per il suo gesto fu insignito dal Panathlon International del prestigioso premio “Fair Play”. Ancora oggi l’episodio viene ricordato dagli ungheresi con grande risalto per la lealtà dei due atleti italiani e l’emozione restano viva nel racconto di quel gesto di grande e generosa sportività.

Gesto che nel marzo del 1987 gli fece assegnare il Trofeo “Fair Play Pierre De Coubertin”

Cesore Zilioli a sinistra67

Vuoi maggiori informazioni?

Chiamaci al numero 0424.558250

Oppure scrivici attraverso questo form per richiedere preventivi o informazioni.


    Accetto il trattamento dei dati personali indicato nella Privacy Policy secondo Reg. UE 2016/679