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Richard Moro di San Nazario e l’odissea burocratica in Francia

L’odissea burocratica in Francia di Richard Moro di 29 anni insegnante di inglese e francese, che vive a San Nazario.

Moro doveva arrivare a Parigi per lavorare alla reception di un prestigioso albergo quando un controllo a bordo del treno Thello gli ha contestato che la sua carta d’identità italiana non era valida .
Moro è è figlio di madre francese e padre italiano. E ha la doppia nazionalità . La carta d’identità gli era stata rilasciata dall’ambasciata francese a Milano.
«Sono partito alle 21 da Vicenza, sarei dovuto arrivare alle 9 l’indomani – racconta -. E’ andato tutto bene fino a Modane. Alle 3 di notte un agente di bordo ha bussato violentemente alla mia cabina intimandomi di scendere, perché secondo lui e secondo un doganiere la mia carta d’identità non era valida . Mi hanno detto che non era valida perché c’era un indirizzo italiano sul retro, cosa normalissima dato che mi è stata rilasciata dal consolato italiano. Ho mostrato quella italiana e non l’hanno riconosciuta: se la sono trattenuta . Mi hanno detto che avevo pochi minuti per sbarcare con tutti i miei bagagli. Poi mi hanno chiuso in una stanza della stazione di Modane, a quell’ora deserta. Alle sei di mattina finalmente sono arrivati i ferrovieri per il turno di lavoro e mi hanno aperto.Avevo chiamato la Gendarmeria perché venissero ad aprirmi, ma mi sono sentito rispondere che non trovavano nessuno. Alla mattina ho dovuto aspettare fino alle 8, all’aperto con 6 gradi, fino a che ha aperto l’ufficio della Polizia ferroviaria, dove ho denunciato l’accaduto. Ma gli agenti mi hanno detto che non potevano fare nulla, che tutti i provvedimenti presi nei miei confronti erano legittimi, e che non potevo lasciare la Francia. Ho telefonato alla Farnesina per sapere cosa dovevo fare per rientrare in possesso del mio documento, ma mi hanno risposto che non potevano fare nulla e che comunque potevo viaggiare col documento francese. Ma che discorsi sono? I miei documenti erano validissimi, ci ho viaggiato in tutta Europa senza avere mai nessun problema».
Moro alla fine ha chiamato i suoi genitori: «Ho chiesto ai miei di venirmi a prendere. Si sono sobbarcati un viaggio di 600 chilometri da San Nazario fino a Saint Marcellin, vicino a Grenoble, dove sono arrivato con treni regionali. Nel frattempo dall’albergo mi hanno fatto sapere che avevo perso il posto . Ho chiesto ai miei di partire subito da San Nazario e di venirmi a prendere. Mi aspetto le scuse della società Thello e il rimborso immediato del biglietto e pretendo che mi trovino una soluzione lavorativa in Francia, perché a causa loro ho perso il posto di lavoro che avevo tanto sognato e per il quale avevo studiato»

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