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Provincia di Vicenza e sindaci della Valle Dell’Agno e della Valle del Chiampo contro le mini centrali elettriche

Spalleggiate dalla Provincia anche la Valle Dell’Agno e la Valle del Chiampo unite contro le mini centrali idroelettriche.

L’energia idroelettrica è energia pulita, ma non al prezzo di danni ambientali, ittici e paesaggistici enormi per il territorio e i cittadini, ad esclusivo vantaggio dei privati e del loro business . Questa è la posizione dei sindaci della valle dell’Agno e della Valchiampo, del consigliere provinciale con delega all’ambiente e primo cittadino di Chiampo Matteo Macilotti.

FRONTE - NO CENTRALE-01Il fronte si compone per combattere una battaglia che sarà lunga faticosa ,ma vitale . Quindi amministratori, associazioni e comitati contrari si stanno organizzando con una politica comune. Contro le società che stanno chiedendo continue assegnazioni per progetti di centrali idroelettriche, di solito sotto un megawatt di potenza. Come la richiesta a San Pietro Mussolino nella Valchiampo o ai Ruari a Valdagno: San Pietro Mussolino assurge quasi a simbolo in quanto come spiega il sindaco Gabriele Tasso In quanto l’impianto sembra piccolo. Ma si tratterebbe invece di una ferita profonda e insanabile per il paese. «Parliamo di una condotta di 1.600 metri che attraverserebbe un Comune che misura appena 4 chilometri quadrati – spiega Tasso, sostenuto da Macilotti e dal primo cittadino di Valdagno Giancarlo Giancarlo Acerbi- che comporterebbe uno sventramento del nostro territorio, in nome del grande inganno dell’energia pulita, non esiste un interesse pubblico su questi progetti, responsabili al contrario «dell’impoverimento dei fiumi, dell’aumento del traffico veicolare per il passaggio dei camion, del deturpamento estetico e dei disagi ai residenti costretti agli espropri dei loro terreni».
Uno scenario contro il quale nulla o quasi possono le amministrazioni locali, dal momento che la concessione delle autorizzazioni per le centrali idroelettriche è demandata alla Regione che, avendo a che fare con proposte tecnicamente “green”, difficilmente ne impedisce l’esecuzione.

«Ma noi abbiamo commissionato uno studio geologico che dimostra quanti e quali disastri l’idroelettrico farebbe da noi -insiste Tasso- purtroppo il 10 ottobre la commissione Via (Valutazione impatto ambientale) ha dato parere positivo all’opera, ora tutto dipenderà dalla seconda commissione tecnica decentrata, che si pronuncerà tra 6-8 mesi».

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