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La Passeggiata sul sentiero del Brenta domenica 4 dicembre 2016 organizzata da Italia Nostra

Domenica 4 Dicembre oltre al referendum si terrà: La Passeggiata sul sentiero del Brenta una marcia organizzata dalla sezione di Bassano del Grappa di Italia Nostra con l’esposizione del decalogo per ripensare il progetto della ciclopista del Brenta almeno nella parte in comune di Pove del Grappa.

La passeggiata è di 10 chilometri ci si trova alle 8 e 30 al Parco Della Rea a Pove del Grappa e si parte alle 9 di mattina lungo il percorso è presente un punto di ristoro.
Si può parcheggiare presso la ex Carrozzeria Todesco.
Se dovesse esserci Maltempo la passeggiata sarà rinviata a domenica 11 dicembre

Il Decalogo integrale di Italia Nostra

1) Oltre all’informazione carente, necessita un maggiore coinvolgimento quando si tratta di opere pubbliche di impatto ambientale rilevante;
2) piena fattibilità di un percorso alternativo posto al livello superiore della campagna, meno costoso e più rispettoso sul piano paesaggistico;
3) carenza del progetto, come, per esempio, la posizione delle emergenze ambientali e storiche rilevanti (in particolare il tracciato a Pove è sovrapposto al primo sedime dell’antica strada imperiale postale del ‘700, che da Porta delle Grazie di Bassano si inoltrava nel Canal di Brenta ) e quelle di tutti i principali alberi esistenti, sono del tutto ignorate;
4) uso di terminologia fuorviante degli amministratori, come ‘asfalto ecologico’, un ossimoro per ingannare la coesistenza di un’ampia superficie ciclabile complanare al percorso pedonale, scelte incompatibili in uno scenario naturale come quello in esame;
5) il paradosso che proprio le associazioni che lavorano a tutela del territorio e che hanno operato per decenni a stimolare le riottose amministrazioni della vallata a costruire una Ciclopista del Brenta debbano oggi contrastare una progettualità finalmente finanziata, ma i cui piani operativi sono distruttivi di ambienti naturali unici;
6) la particolare conformazione della valle e la frammentazione dei piccoli comuni imporrebbe che vi fosse una visione d’insieme del progetto generale che invece dimostra le connessioni fra singole comunità assolutamente contraddittorie, ad esempio: l’entrata in Bassano non è dalla destra Brenta come da sempre auspicato, ma impatta dopo Pove in un reticolo di strade di difficile percorribilità;
7) il progetto presentato è connotato da elementi di forte pericolosità per la salute dei pedoni (prevalenti fruitori del sentiero del Brenta ) ed è immaginabile sarà per questo disertato dai flussi di cicloturisti che sceglieranno altri percorsi e sarà una cattedrale nel deserto con spesa rilevante a carico della comunità e inutilità sociale, dopo aver distrutto un territorio da salvaguardare;
8) oggi il sentiero, se verrà danneggiato dalle ‘brentane’, che la storia insegna come cicliche, sarà facilmente e con poco riparabile. Domani una ciclopista costruita in alveo costerà di manutenzione cifre importanti alle popolazioni rivierasche;
9) Dov’è la fascia di rispetto fluviale in questo progetto? Riaffermazione del principio della distanza minima di nuove edificazioni da tutti i corsi d’acqua (Legge Galli). Inoltre il Piano dell’assetto idraulico del bacino del Brenta (PAI) è in contrasto con questo tipo di progetto;
10) Esistono esempi di male opere in alveo del Brenta che ne hanno aumentato la velocità specie in regime di piene pericolose.

Ciclopista Brenta chiusa

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