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Intervista al sindaco di Pove Orio Mocellin sulla pista ciclabile del Brenta

Il sindaco di Pove interviene per mettere un punto chiaro sulla discussione, che riguarda la parte di sentiero da asfaltare per la ciclopista, la stessa che andrebbe a sovrapporsi alla stradina naturale in ghiaia usata da molti camminatori.

Per questo, il sindaco Orio Mocellin ha rilasciato un’intervista al Gazzettino, in cui spiega le motivazioni della Giunta che respinge le sollecitazioni delle associazioni e dell’architetto Massarotto .

Ecco le risposte integrali dal Gazzettino:
«Tutto è nato nel 2014, quando l’assessore regionale Finozzi prospettò la possibilità di un bando di emanazione regionale. Ci volevano però già subito la fattibilità urbanistica e l’approvazione dell’amministrazione. Noi avevamo già individuato il percorso dal Tinello verso sud, a fondo naturale, è una strada percorsa a volte anche dai trattori. Peraltro in un borgo, che comprende anche un parco pubblico, la via è già asfaltata. Il primo stralcio in Unione Montana fu approvato già nel dicembre 2014. Poi nel 2015, a fine anno, si seppe che veniva finanziato con 1,6 milioni, più 400 mila euro messi dai comuni valligiani. Ma qui da noi non si spendono 2 milioni, solo una piccola parte di essi».

A quanto ammonta il costo a Pove?
«530 mila euro più Iva. La parte più rilevante è a Campolongo, 900 mila euro più iva, poi c’è una piccola cifra sui 30-40 mila euro a Valstagna. Attendiamo in futuro i fondi per i comuni di confine per i completamenti. La cosa importante è sapere che le lettere ufficiali su finanziamenti e fattibilità economica sono del febbraio di quest’anno. E bisognava realizzare l’opera entro l’anno. Siamo riusciti a guadagnare altri sei mesi con una piccola variante, portando l’uscita su via Brenta, a sud di via Rea, per poi guadagnare la zona industriale di Pove e proseguire lungo il canale in zona Conca d’oro».

Perchè non utilizzare la proposta Massarotto, con il tragitto lungo il canale Ca’ Barzizza fin dall’arrivo in riva sinistra del fiume grazie alla nuova passerella sul Brenta? Bypasserebbe tutto il sentiero.
«Non è percorribile quella strada perché non c’è la compatibilità urbanistica, ovvero il percorso ciclabile si sarebbe dovuto inserire già otto anni fa nel piano regolatore, il che non è stato fatto. E ora non c’erano i tempi per farlo. Si fa presto a parlare di varianti, ma se le opere si realizzano con i soldi tuoi puoi farlo: con le risorse degli altri, ovvero nella fattispecie un bando europeo, no. Il bando ci dà i fondi ma esige tempi di realizzo molto rapidi. Pena la perdita dei finanziamenti. Ricordo che si tratta dell’unico bando che abbiamo vinto, cosa rara, e non riguArda solo Pove ma tutta la Valle».

Le opere quanto impattanti saranno?
«Il sentiero è già in terra battuta, se dovessimo passare invece su stradine o fondi privati, oltre alle pratiche e ai costi epropriativi si dovrebbero invece consolidare i percorsi con dello stabilizzato, il che farebbe lievitare di molto le spese. In tutto si tratta di un tratto breve, di circa 1600 metri: la ciclopista sarà larga 2,80-3 metri, a fianco resteranno 1,5 metri senza asfalto per i pedoni e questo chi raccoglie le firme di protesta non sempre lo dice. Non ci saranno barriere divisorie o separatori, ritenuti pericolosi, tra i due itinerari. L’intervento riguarderà l’allargamento togliendo soprattutto rovi, piante spontanee, con consolidamenti per rendere sicuri i percorsi. Verranno rinforzati muretti che franano verso via Rea e via Boschi. In sostanza non si muterà la naturalità del sito. Ricordo che questi percorsi sono stati anche pensati per il proseguimento a sud grazie a incontri con i comuni di Bassano, Nove, Pozzoleone e altri».

Purtroppo il progetto è diventato di pubblico dominio, senza preavvisi, il che ha alimentato le critiche.
«L’iter amministrativo è stato quello che ho spiegato. Non avevamo altre scelte ed è difficile rinunciare a un’opportunità del genere. Il Comune non ha i soldi nemmeno per asfaltare le strade normali. Credo che sarà una buna cosa anche per rendere accessibile un tratto di Brenta a disabili anziani e carrozzine. Noi andiamo avanti con questo progetto e presto ci sarà un incontro pubblico per illustrarlo in tutti i suoi aspetti. Da tempo stiamo operando con progettisti bellunesi che progettano opere così anche in Trentino. Con la zona asolana stiamo progettando gli itinerari ciclabili dal Brenta al Piave, sempre con l’architetto Dal Bianco».

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