Il complesso bandistico di Campolongo sul Brenta alla fiera di San’Eulalia, dove Domenica 9 dicembre alle 14 in piazza ha tenuto il concerto la musica di Natale.
La Fiera è giunta alla 702 esima edizione stiamo parlando di oltre sette secoli.
La frazione di Sant’Eulalia del comune di Borso del Grappa, non è soltanto una semplice festa. La devozione alla santa bambina è molto sentita,la sua memoria è viva da 1.400 anni nell’antica chiesa matrice pedemontana. San’Eulalia, era la martire spagnola appena dodicenne, uccisa a Mérida nel 304, dalle persecuzioni di Diocleziano.
Ecco come descrive la vicenda il parroco della chiesa di Sant’Eulalia don Manuel Fabris :”Se si escludono quelle di Palermo e di Cagliari, la nostra è la sola chiesa dedicata a sant’Eulalia nel territorio della penisola italiana ed è l’unica a portare il suo nome anche nel toponimo del paese – spiega il parroco, don Manuel Fabris – Nelle isole, la venerazione di sant’Eulalia si spiega con la dominazione spagnola. Non è altrettanto chiaro invece, da dove sia giunto il culto di questa santa spagnola nelle nostre terre; forse da Aquileia; oppure dal Ravennate. Questa seconda ipotesi sarebbe sostenuta dalla presenza del mosaico della Teoria delle vergini martiri, nella basilica di Sant’Apollinare in Classe, che raffigura sant’Eulalia al quinto posto, accanto a santa Cecilia. Una terza ipotesi attribuisce la diffusione del culto di sant’Eulalia a missionari spagnoli giunti nel nostro territorio nel VII secolo. Sant’Eulalia era stata martirizzata perché si era rifiutata di adorare un idolo, e il suo culto si sostituì proprio al culto pagano di un idolo venerato nel colle di Liedolo, che allora era il centro cultuale di tutta la pedemontana occidentale del monte Grappa”.
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