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Gli abitanti di Campolongo contro il traffico deviato chiedono l’intervento del Comune

Lo Sappiamo il traffico sulla Valsugana nella parte della Valbrenta è insostenibile. Ma questo traffico a cascata provoca una serie di disagi nelle strade laterali. Come il caso di Campolongo in cui la strada alla sinistra de Brenta diventa la principale alternativa al traffico della statale 47.
Gli abitanti sono esasperati e 136 di loro hanno firmato una petizione per chiedere urgentemente l’accensione del semaforo nella strettoia e l’installazione di dossi rallentatori nella strettoia stessa, a nord della ditta Geo&Tex, in via Vialetti, oltre che all’uscita dal paese, dopo la diga.
Il traffico intenso soprattutto il sabato e la domenica ed è composto da vacanzieri in transito che però non contribuiscono alla economia del paese.
Come spiega l’avvocato Luca Milano uno degli organizzatori della protesta :”
Come ogni anno si ripresenta il problema del traffico del sabato e della domenica. Si tratta del flusso di andata e ritorno dei vacanzieri, che per il nostro paese rappresenta purtroppo uno sterile passaggio, in quanto nessuna di queste auto si ferma e dunque alimenta l’economia locale. Ma soprattutto il traffico costituisce un profondo disagio per i residenti, che si trovano a dover combattere in casa propria contro migliaia di automobilisti, a volte arroganti, che non conoscendo né le regole civili né la segnaletica stradale, non concedono la precedenza nella strettoia in primis alla sera, quando rientrano dalla gita e non permettendo a nessuno di passare. Per non parlare dell’alta velocità con cui transitano auto e moto sia di giorno che di notte, prendendo il dosso della strettoia come rampa di lancio: con dei dissuasori di velocità si potrebbero limitare i rischi di gravi incidenti e garantire sicurezza agli abitanti, costretti a contorsioni e a posizioni funamboliche per scorgere se dall’orizzonte arriva qualche “missile” pronto a colpirli. L’unica ragione di tutto questo passaggio è la ricerca di una comoda via di fuga dal famigerato semaforo di Carpanè, che non viene tolto anche per il denaro che procura alle casse di San Nazario, a discapito però dell’interesse di Campolongo».
«Il tentativo di arginare il traffico e migliorare la sicurezza – ritengono Luca Milano e i firmatari della petizione – non dovrebbe avere grandi impatti dal punto di vista ecologico, in quanto il minor traffico che si spera di ottenere compenserebbe lo smog dovuto alla fermata delle auto, peraltro sempre più dotate di “start&stop”. L’accensione del semaforo, almeno per circa tre ore serali e per sei settimane, da metà luglio a fine agosto, non inciderebbe sul bilancio comunale, visto che la lanterna semaforica è già accesa, in modalità lampeggiante. Se i risultati non fossero apprezzabili, si farebbe sempre in tempo a tornare alla situazione di prima».
Quindi l’appello al Comune. «Chiediamo al sindaco e al Consiglio comunale – conclude la petizione – di prendere posizione e voler prendere in considerazione le richieste di quella parte di popolazione costretta a convivere con il pericolo e con l’impossibilità di muoversi liberamente: perchè dobbiamo pagare noi?».

centrale mignano campolongo sul brenta

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